Le Cicatrici

Cicatrici trapianto di capelli

Autore: Pasquale Ambrosio 03/11/20

La calvizie rappresenta, senza dubbio, uno dei disturbi più comuni e fastidiosi nella società contemporanea. Ne soffrono soprattutto gli uomini ma il problema può presentarsi anche tra le donne sebbene con cause e modalità differenti. Ad oggi, le terapie utilizzate per curare il problema e non sempre risolutive tanto da rappresentare, la calvizie, uno dei limiti della medicina estetica moderna.

Il disturbo è causato da fattori genetici e in minor misura da fattori ambientali e rimangono sconosciuti molti dei meccanismi che intervengono nel processo di perdita e miniaturizzazione dei follicoli. I trattamenti chirurgici per la cura delle alopecie risultano spesso molto invasivi e con conseguenze estetiche non sempre soddisfacenti. Una delle conseguenze più diffuse per questo tipo di interventi è legata alle cicatrici da trapianto di capelli che permangono nelle aree donatrici nella zona sopra la nuca.

Esiste un trapianto di capelli senza cicatrice?

È importante, prima di procedere con un’analisi più approfondita, chiarire alcuni aspetti fondamentali del trapianto di capelli. Innanzitutto le tecniche tradizionali di trapianto di capelli lasciano cicatrici. La promessa di un intervento senza alcuna cicatrice è assolutamente priva di ogni validità e spiegata dalla semplice constatazione che ogni intervento sulla cute, sia esso di grandi o piccole dimensioni, produce lesioni che generano un processo di cicatrizzazione.

Le cicatrici da trapianto di capelli possono, tuttavia, presentarsi in maniera assolutamente differente a seconda del tipo di intervento e a seconda della manualità del chirurgo che esegue il trapianto. Difatti, se un intervento FUT lascia cicatrici estese ma localizzate, il trapianto con tecnica FUE provoca cicatrici piccole ma diffuse su una più ampia area della nuca. Esistono anche tecniche meno invasive e che prevedono la stimolazione laser o l’utilizzo di cellule staminali così come del plasma, chiamato PRP.

Nella lotta alla cura della calvizie esistono anche cure farmacologiche che consentono di ottenere discreti risultati senza alcuna cicatrice. Queste terapie farmacologiche, però, hanno spesso effetti collaterali importanti che vanno ad incidere sulla qualità della vita del paziente senza garantire la certezza della ricrescita. È altresì noto che le tecniche farmacologiche sono limitate al lasso di tempo della terapia facendo regredire il problema allo stato iniziale appena interrotte le stimolazioni indotte dai farmaci.

Cicatrice da trapianto con tecnica FUT

La tecnica FUT, Follicolar Unit Transplantation, è una metodologia di trapianto di capelli molto diffusa fino a pochi anni fa. Questa tecnica ha rappresentato la soluzione chirurgica principe nel corso dei decenni precedenti fino ad essere sostituita dalla tecnica FUE meno invasiva e con minori effetti collaterali, soprattutto riferibili alle cicatrici.

Questo metodo prevede l’asportazione di una striscia di cuoio capelluto da un’area donatrice, solitamente situata sulla nuca. Dopo il prelievo la striscia viene suddivisa in porzioni più piccole al fine di ricavarne i follicoli necessari da impiantare nell’area alta della testa. L’area asportata in questo intervento è lunga mediamente 15 cm per 3 cm di altezza; questa soluzione produce una cicatrice molto evidente e difficile da nascondere, anche dopo la ricrescita dei capelli.

La cicatrice da FUT, inoltre, produce una sensazione di “tiraggio” della nuca e tempi di recupero post intervento sensibilmente più lunghi. I rischi di infezioni sono maggiori così come maggiori sono le probabilità che la guarigione della cicatrice non segua un percorso lineare. Questi rischi sono amplificati dal fatto che la cute della parte posteriore del capo è costantemente sottoposta a trazione, a causa dei movimenti del capo, nonché a contatto nelle ore di riposo che rende complicato e difficile un corretto decorso.

Cicatrici da trapianto con tecnica FUE

La tecnica conosciuta come FUE, Follicular Unit Extraction, prevede un procedimento del tutto differente rispetto alla FUT. In primo luogo non viene prelevato un’ampia porzione di cuoio capelluto bensì vengono estratti singoli follicoli in tutta l’area della nuca per poi essere trapiantati nella zona calva. I capelli della nuca sono ideali per queste soluzioni poiché non soggetti, solitamente, ad alopecia.

L’estrazione di singoli bulbi in tutta l’area occipitale del cranio consente di non produrre una singola grande cicatrice ma una moltitudine di piccole cicatrici bianche rispetto alla cute circostante. Questa tecnica permette risultati migliori e tempi di recupero decisamente più contenuti.

Come curare le cicatrici da trapianto

Nel caso della tecnica FUE le cicatrici possono essere facilmente nascoste dalla naturale ricrescita dei capelli. Per le cicatrici da FUT invece è possibile ricorre ad un trapianto FUE per limitare l’inestetismo della lunga cicatrice trasversale. Con l’innesto di bulbi dalle aree circostanti, difatti, la cicatrice può essere “nascosta” sotto la crescita di nuovi capelli. Esiste inoltre la possibilità di correggere la pigmentazione biancastra delle cicatrici da trapianto, sia da FUE che da FUT, con la tecnica della tricopigmentazione ovvero un metodo per riprodurre la presenza di peli rasati sull’area limitando l’effetto antiestetico generale.

Per quanto riguarda la cura nella fase del post intervento, è opportuno disinfettare le cicatrici da FUT in modo costante e limitare le sollecitazioni dell’area fino ad una completa guarigione. Rimane sconsigliata anche l’esposizione ai raggi solari così come a prodotti chimici, anche per la stessa igiene personale, capaci di irritare l’area del cuoio capelluto interessata. Il medico, di norma, si assicura di fornire al paziente tutte le indicazioni necessarie per l’utilizzo di farmaci o prodotti utili per il processo di guarigione della cicatrice.

Fonte:

 

-          William W. Huang, Christine S. Ahn, Clinical Manual of Dermatology, Springer2020.

-          Tullio Cainelli, Alberto Giannetti, Alfredo Rebora, Manuale di dermatologia medica e chirurgica, McGraw Hill 2017.

-          Rei Ogawa, Total Scar Managment, Springer, 2020.

-          Antonella Tosti, Bianca Maria Piraccini, Tricologia Ambulatoriale, Springer, 2014.



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