Le Cicatrici

Piercing all’ombelico, cosa sapere.

Autore: Pasquale Ambrosio 09/01/23

Il piercing, o body piercing, consiste nella pratica di forare una o più parti del corpo al fine di introdurvi oggetti di varia forma e natura. Nella società occidentale contemporanea generalmente il piercing è associato all’introduzione di oggetti metallici mutuati dalla secolare pratica di piercing dell’orecchio. Tale pratica ha origini ancestrali con diffusione in tutte le culture umane ed esprime l’identificazione e lo status dell’individuo all’interno di un particolare gruppo sociale, religioso o etnico.

Ad oggi, al pari del tatuaggio, il piercing ha una funzione principalmente estetica e viene praticato in diverse aree del corpo. Il piercing più diffuso è quello dell’orecchio sia tra gli uomini che tra le donne. Molto diffuso è altresì il piercing all’ombelico che rappresenta una delle varianti preferite dal genere femminile. La distribuzione geografica non è omogenea e mostra una maggiore diffusione nelle aree urbane e metropolitane ad alta densità di popolazione dove con maggiore frequenza sono presenti sottoculture giovanili di vario tipo.

Quanti tipi di piercing esistono?

I piercing possono essere di diverso tipo e per diverse parti del corpo, inoltre ad ogni parte del corpo sono associati numerosi varianti di piercing a seconda della specifica area di riferimento.

Le diverse tipologie di piercing possono essere riassunte in:

  • Piercing dell’orecchio

o   Lobo orecchio

o   Trago

o   Anti-trago

o   Conca

o   Rook piercing

o   Industrial

o   Helix

o   Daith piercing

  • Piercing al naso

o   Bridge

o   Septum

o   Nostril

  • Piercing al sopracciglio

o   Eyebrow

o   Anti-Eyebrow

  • Piercing alla guancia

o   Cheek

  • Piercing del labbro

o   Labret

o   Central labret

o   Vertical labret

o   Dahlia bite

o   Angel bite

o   Medusa

o   Snake bite

o   Monroe

o   Madonna

o   Dolphin bite

o   Canine bite

  • Piercing della lingua

o   Tongue

o   Smily

o   Anti-smily

o   Venom

  • Piercing all’ombelico

o   Navel piercing o classico

o   Anti-navel piercing

o   Double navel

o   Horizontal navel

o   Navel laterale

o   Multi-navel

  • Piercing ai capezzoli

o   Nipple

  • Piercing ai genitali

o   Donna:

  • Hood
  • Clitoral
  • Christina
  • Fourchette
  • Grandi labbra
  • Piccole labbra
  • Isabella
  • Triangle
  • Princess Albertina

o   Uomo:

  • Ampallang
  • Apadravya
  • Shaft Ampallang/apadravya
  • Frenulo
  • Prepuzio
  • Scroto
  • Pube

Come si fa un piercing all'ombelico?

Il piercing all’ombelico è uno dei più apprezzati e diffusi tra le donne. Negli Stati Uniti, un terzo delle donne ne possiede uno mentre in Italia le percentuali sono decisamente inferiori nonostante l’alta diffusione. Il procedimento per effettuare un piercing all’ombelico è semplice e veloce ma è importante che questo venga effettuato da professionisti e studi certificati. Eliminare i rischi di infezioni ed allergie è il primo passaggio da seguire insieme al professionista al quale ci si è rivolti.

La pratica prevede l’utilizzo di forcipe per pinzare la zona dell’ombelico dove si vuole effettuare il piercing. Successivamente si procede alla disinfezione dell’area e la marcatura del punto dove forare la pelle. Il foro viene effettuato con un ago cavo e dopo aver praticato il buco, prima di togliere la cannula, viene apposto l’anello metallico o altro tipo di dispositivo. Estratta, infine, la cannula il dispositivo prescelto si ritroverà nella posizione desiderata. L’intero processo ha una durata che può variare da 1 a 10 minuti.

Quanto fa male il piercing all'ombelico?

Forare una parte del corpo con un ago comporta sempre un minimo di dolore. I soggetti che, inoltre, hanno una certa avversione agli aghi possono avvertire un dolore più intenso rispetto agli altri per il coinvolgimento del fattore psicologico. In genere il dolore associato al piercing all’ombelico è debole e di breve durata, la sensazione descritta riconduce al dolore provocato da un pizzicotto. Un aspetto fondamentale è legato alla professionalità di chi esegue il piercing così come le fasi successive di guarigione prive di rischi legati ad infezioni o allergie.

Qual è il piercing più doloroso?

I piercing più comuni, come quelli al naso, alle orecchie e alla lingua, non sono particolarmente dolorosi. Il discorso cambia quando si parla di piercing ai capezzoli o ai genitali: queste due aree del corpo sono particolarmente sensibili e ricche di vasi e terminazioni nervose. Prima di procedere con un piercing in queste aree è importante informarsi adeguatamente per conoscere tutti gli aspetti legati al dolore, ai rischi e agli eventuali benefici.

Come capire se il piercing all'ombelico ha fatto infezione?

L’infezione rappresenta il rischio più comune nei piercing, nonostante ciò preservando la salute della ferita è possibile minimizzare questi rischi. Nello specifico, il piercing all’ombelico prevede tempi di guarigione molto lunghi, compresi tra 4 mesi ed un anno, tanto da aumentare le probabilità di possibili infezioni.

I principali sintomi di una possibile infezione sono rappresentati da:

  • Arrossamento
  • Gonfiore
  • Eccessivo dolore al tatto
  • Secrezioni di pus
  • Febbre, anche localizzata

In presenza di questi sintomi è opportuno consultare un medico il quale procede con la disinfezione della zona e la prescrizione di farmaci antibiotici sottoforma di creme e raramente da assumere per via orale. Ignorare questi sintomi può portare a condizioni gravi e rischiose per la salute come sepsi o sindrome da shock tossico.

Come si disinfetta il piercing?

Nei giorni successivi al piercing è necessario prendersi cura della ferita mantenendo una elevata igiene personale, soprattutto delle mani e dell’area interessata. È fondamentale mantenere le unghia corte e pulite al fine di evitare che agenti patogeni proliferino esponendo a rischi la ferita. Si può pulire il piercing con un cotton fioc 2/3 volte al giorno, possibilmente dopo la doccia, e con l’ausilio di un prodotto antibatterico. Si possono inoltre effettuare impacchi di soluzione salina o applicare direttamente la soluzione con un bicchiere poggiandolo sul piercing e sistemandosi in posizione supina.

Prendersi cura del piercing permette una corretta cicatrizzazione e limita le probabilità di insorgenza di cicatrici ipertrofiche o cheloidi, oltre che infezioni. Per tali ragioni è sconsigliato esporre il piercing al sole nei primi mesi e attendere la completa guarigione. È importante inoltre evitare di muovere il dispositivo, metallico o di altro materiale, fino alla fase di maturazione della cicatrice.

Come mantenere pulito il piercing all'ombelico?

Il piercing all’ombelico, oltre ai lunghi tempi di guarigione, è esposto continuamente all’accumulo di sporcizia a causa della conformazione dell’area. La pulizia può essere effettuata una volta al giorno, o ogni due giorni, con sapone antibatterico e acqua. Un semplice cotton fioc può essere d’aiuto a rimuovere lo sporco dalle aree più difficili in modo delicato.

Quanti anni bisogna avere per fare il piercing all'ombelico?

La normativa italiana prevede che il piercing sia effettuato solo su maggiori di 18 anni o ai maggiori di 14 anni con l’assenso e la presenza di un genitore. Alla normativa generale, in vigore sul territorio nazionale, è affiancata, se presente, la normativa regionale di riferimento. I centri estetici o gli studi specializzati che effettuano piercing sono obbligati a rispettare tali normative regionali e nazionali e devono fornire l’apposita informativa da visionare e firmare.

 

Fonti:

-          William W. Huang, Christine S. Ahn, Clinical Manual of Dermatology, Springer2020.

-          Tullio Cainelli, Alberto Giannetti, Alfredo Rebora, Manuale di dermatologia medica e chirurgica, McGraw Hill 2017.

-          Marta Inkedsoul, Manuale di abilitazione per tatuatori e piercer, Hoepli, 2017.



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