Le Cicatrici

Crioterapia cicatrici

Autore: Valeria Di Mattei Di Matteo 11/04/2019


Le cicatrici sono formate da tessuto duro atto alla riparazione della pelle ed è dovuta proprio alla crescita irregolare di essa che lascia una traccia stabile nel tempo.

Una cicatrice semplice ha una sembianza levigate e rossastro, sempre più chiara rispetto al tessuto attiguo.

Rispetto al piano cutaneo le cicatrici possono essere di tipo piano, rialzato con depressione; e rispetto al tempo di guarigione, invece, possono immature o mature.

La cicatrizzazione è un processo di riparazione di queste anomalie tissutali e può prevedere più fasi, che hanno come scopo ultimo la formazione di nuova cute. Ogni fase è fondamentale.

  1. Dura 2-4 giorni; si forma il coagulo che ha come scopo ultimo quello di bloccare il sanguinamento.
  2. Dura 10-15 giorni; avviene una modifica del tessuto connettivo e le cellule di questo tessuto iniziano a produrre fibre di collagene ed elastina andando così ad unire i due lembi.
  3. Dura 2 mesi fino a 2 anni; cicatrizzazione.

Durante queste fasi si possono creare le cicatrici ipertrofiche, atrofiche oppure i cheloidi.

 

Crioterapia cicatrici: tipi di cicatrice

Nella cicatrice ipertrofica, il tessuto continua a formarsi rimanendo rialzato e dolorante. Nella cicatrice atrofica, invece, il tessuto è scarso e le ferite talvolta tendono a riaprirsi.

I cheloidi rappresentano una lesione cicatriziale dove il processo fibroso continua nel tempo che si formano in maggior misura nelle persone di pelle scura, a partenza genetica.

La comparsa del cheloide è provocata da un trauma e si manifesta sotto forma di piccole papule di colore rossastro tendente al rosa chiaro che ricoprono la pelle.

Il cheloide può dare origine a prurito oppure a dolore e può insorgere sulle spalle, sulle guance, sulle braccia, sui lobi auricolari, ma anche su altre zone.

 

Crioterapia cicatrici: tecniche di medicina estetica per eliminarle

Le cicatrici sono dei segni permanenti che oggigiorno grazie alle nuove tecniche di medicina estetica possono essere migliore ed in alcuni casi eliminate o rese molto meno evidenti.

Poiché sono visivamente brutte sono sempre di più le persone che fanno ricorso a metodi alternativi per risolvere questo inestetismo. Il più utilizzato oggigiorno è la crioterapia un metodo in grado di distruggere la presenza di eventuali piccole cicatrici utilizzando l’ausilio del freddo.

 

Crioterapia cicatrici: l’azoto liquido contro le cicatrici

La crioterapia è utilizzata in medicina estetica ed in dermatologia per trattare neoformazioni cutanee benigne oppure precancerosi mediante l’applicazione rapida di una sostanza criogena capace di provocare la distruzione delle cellule alterate.

Il criogeno più diffuso è senza dubbio l’azoto liquido, gas mantenuto in forma liquida ad una temperatura di -196°C ed applicato sulla pelle per diffusione mediante l’utilizzo di un cotton fioc.

Le lesioni trattabili con successo, nello specifico, con la crioterapia comprendono le verruche comuni e plantari anche a mosaico, i condilomi genitali e perianali, l’acne, l’iperplasia sebacea e le cicatrici ipertrofiche, ma anche molte altre patologie di carattere dermatologico.

Le tecniche crioterapiche che sfruttano l'azoto liquido sono diverse, ognuna di queste è dotata di particolari caratteristiche:

  • Tecnica a spruzzo, adatta per il trattamento di nei, verruche e per tutte le lesioni particolari.
  • Metodica crioterapica a bastoncino, si avvale dell'utilizzo di un’astina generalmente di legno; questa tecnica non è molto utilizzata, in quanto il rischio di imprecisione è elevato rispetto alla tecnica spray.
  • Metodica crioterapica a sonda, si caratterizza, appunto, per l'utilizzo di particolari sonde che vengono poste a contatto con la lesione dermica da trattare, dopo aver impregnato l'estremità nell'azoto liquido.

 

Crioterapia cicatrici: come funziona

Uno dei vantaggi che offre la crioterapia è la possibilità di trattare la cute senza dover ricorrere ad anestesia locale oltre ad essere una tipologia di trattamento quasi mai doloroso.

In seguito al congelamento di una lesione cutanea, avviene la necrosi delle cellule epiteliali con segni visibili come rossore e gonfiore se il congelamento raggiunge lo strato più profondo.

Successivamente compare una piccola crosta che scomparirà nei 10 giorni successivi, lasciando una abrasione superficiale che viene ricoperta in seguito da pelle nuova.

 

Crioterapia cicatrici: post trattamento

Il recupero con completa ricostituzione dei tessuti trattati si ha di solito nel giro di 10-15 giorni. Come per tutte le terapie, anche la crioterapia non è esente da possibili complicanze. Solitamente lo specialista consiglia di applicare sulla zona trattata una crema antibiotica e talvolta di ricorrere ad una vera e propria medicazione con garza sterile e cerotto per 7-10 giorni per scongiurare il rischio di infezione. Le complicanze più frequenti sono discromie, soprattutto le ipercromie reattive. Rarissime le cicatrici.

La crioterapia va evitata nei soggetti ipersensibili al freddo, nelle persone affette da arteriopatie e nella malattia di Raynaud. È controindicata nei bambini con meno di sei anni di età.

Possiamo concludere che la crioterapia rappresenta una tecnica moderna molto efficace, in grado di trattare disturbi lievi come contusioni o traumi muscolari leggeri, ma anche di risolvere affezioni cutanee di varia entità, come acne e verruche; affidandosi ad un centro specializzato i risultati che si possono ottenere saranno stupefacenti.



Fonti

  • Cicatrice, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
  • Cicatrice, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
  • Cainelli T., Giannetti A., Rebora A. Manuale di Dermatologia Medica e Chirurgica, IV edizione, McGraw-Hill, Milano, 2008.


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