Le Cicatrici

I punti di sutura

Autore: dott.ssa Tania Basile  17/04/2020

I punti di sutura sono utilizzati in ambito medico per ricucire una ferita ovvero parti di tessuto biologico sia al livello superficiale, cioè della cute, che a livello interno su organi ed ogni tipo di tessuti. La sutura interviene in seguito ad un trauma o ad un intervento chirurgico e nel corso degli ultimi decenni ha subito dei profondi cambiamenti in correlazione con gli sviluppi tecnologici e della medicina nonché all’impiego di nuovi materiali e modalità di intervento.
In passato i punti di sutura erano applicati, generalmente, con dei fili ricavati da fibre naturali come il lino o il cotone mediante l’utilizzo di un ago, spesso ricurvo. Oggi sono impiegati nel processo di sutura anche fibre sintetiche e metalliche nonché suturatrici meccaniche ed elettroniche ad uso specifico mentre è ancora in fase esplorativa l’utilizzo della sutura al laser che fa uso della tinta oftalmologica come collante.

Grazie ai punti di sutura è possibile accelerare il processo cicatriziale favorendo la ricostruzione dei tessuti e la completa guarigione in un tempo limitato e anche la riduzione dei rischi legati alle infezioni. Questa tecnica è nota sin dagli albori della civiltà ed è rimasta, in parte, inalterata nei secoli. Ben nota ai romani fu abbandonata nel corso del medioevo a favore del cauterio, ovvero la “bruciatura” dei tessuti fino ad allora utilizzata solo per marchiare gli animali. Il cauterio oggi è alla base del principio di funzionamento di alcune suturatrici utilizzate, ad esempio, negli interventi di riduzione dello stomaco.

La sutura tradizionale 

Per quanto riguarda la sutura tradizionale, mediante l’ausilio di ago e filo, si possono individuare differenti tecniche di intervento: la prima, ed anche la più diffusa, è rappresentata dalla sutura continua effettuata con un unico filo e senza interruzione nella ricucitura; la sutura interrotta, invece, viene effettuata con singoli punti di sutura scollegati tra loro; la sutura profonda riguarda generalmente tessuti sottocutanei o in presenza di ferite per cui è necessario suturare anche gli strati più profondi o interni. In questo caso i punti possono essere sia interrotti che continui; la sutura a borsa di tabacco ha la particolarità di presentarsi irregolare e con i tessuti “tirati” in modo innaturale. Questa sutura è utilizzata in zone dove la cute è particolarmente sottile ed elastica; infine la sutura sepolta non è visibile e viene occultata sotto o all’interno della ferita.

Tipi di fili di sutura

Ad oggi sono presenti in ambito medico differenti tipi di fili di sutura che possono essere suddivisi in riassorbibili e non riassorbibili. I primi sono comunemente fibre vegetali che l’organismo è in grado di attaccare e disintegrare mentre le seconde necessitano di essere rimosse a distanza di alcuni giorni. Oltre alla natura del filamento è possibile utilizzare materiale mono-filamento oppure intrecciato che a loro volta trovano applicazione per diversi tipi di interventi. Il filo da sutura intrecciato è utilizzato per gli interventi impegnativi dove per tenere insieme i tessuti è necessaria una particolare robustezza.

Punti di sutura rimozione e guarigione

I punti di sutura, dopo un periodo necessario alla corretta cicatrizzazione della ferita, sono rimossi o vengono riassorbiti naturalmente dall’organismo. I tempi di guarigione variano al variare della zona del corpo in esame e vanno dai 3 ai 7 giorni per le ferite al viso o al capo fino 2/3 settimane per gambe, torace, mani e piedi. Prima della rimozione dei punti il medico è chiamato ad accertarsi della corretta cicatrizzazione dei tessuti e dell'assenza di eventuali infiammazioni.
In tal caso la rimozione dei punti viene sospesa e si procede ad una pulizia della ferita ed alla limitazione dell’infezione. Nel caso di punti di sutura riassorbibili non c’è necessità dell’intervento del medico per la rimozione del filo che viene dissolto dall’organismo una volta rimarginata la ferita. Nel processo per rimuovere i punti generalmente non si avverte dolore e l’operazione viene effettuata senza alcuna anestesia. Dopo la rimozione dei punti è possibile già dallo stesso giorno lavarsi sotto la doccia senza temere alcuna conseguenza o complicanza.

In alcuni casi i punti di sutura possono riguardare organi delicati, come gli occhi, o zone particolarmente sensibili, come la bocca. In questi casi, la rimozione dei punti di sutura può rappresentare un problema per il paziente sebbene nella maggior parte dei casi “cadano” da soli dopo un breve periodo. Nel cavo orale i punti di sutura svolgono un lavoro difficile per via della difficoltosa fase di cicatrizzazione dello stesso nonchè dell’area gengivale. Per quanto riguarda la laparoscopia, invece, i punti di entrata del laparoscopio e degli altri attrezzi non richiedono interventi di sutura particolarmente impegnativi e nel caso di punti di sutura interni ci si affida spesso a punti riassorbibili e che non necessitano nessun tipo di rimozione medica. Nei punti di entrata, a fronte dei punti di sutura sottocutanei, si può procedere nel contenimento dei tessuti con particolari cerotti o con graffette metalliche che limitano l’effetto visivo della cicatrice permettendo una cicatrizzazione naturale dell’area interessata.

Fonti:

Tullio Cainelli, Alberto Giannetti, Alfredo Rebora, Manuale di dermatologia medica e chirurgica, McGraw Hill 2017.


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