Le Cicatrici

Scottature con acqua bollente cosa fare?

Autore: dott.ssa Tania Basile  19/06/2020

Le ustioni con acqua bollente sono molto comuni e capita spesso di scottarsi con una bevanda calda, mentre si cucina o semplicemente con l’acqua del ferro da stiro. Gli incidenti domestici di questo tipo capitano di frequente e sebbene nella maggior parte dei casi non comportino gravi conseguenze può capitare che le ustioni possano configurarsi come gravi e con serie conseguenze per la nostra pelle. Quando queste situazioni si verificano è doveroso accertarsi dell’entità della scottatura e nel caso si manifestino gravi danni alla pelle rivolgersi con urgenza ad un medico.


Ustione di 1°, 2° o 3° grado?

Il primo passo da seguire dopo una scottatura è quello di accertarsi del tipo di ustione in cui siamo incorsi. Se la pelle si presenta leggermente arrossata, dolorante e senza alcun danno sulla superficie della pelle siamo in presenza di una ustione di 1° grado. Questo tipo di ustioni sono le più comuni e meno gravi e possono guarire in 3/6 giorni senza lasciare alcuna cicatrice. Nella gran parte dei casi le ustioni di primo grado non necessitano alcun tipo di trattamento, se il dolore persiste si possono applicare impacchi di acqua fredda o ghiaccio e crema anestetica a base di benzocaina o altre sostanze anestetiche. In presenza di dolore eccessivo si può fare ricorso a farmaci antinfiammatori non steroidei come il paracetamolo o l’ibuprofene mentre per chi preferisce i rimedi naturali l’aloe vera è una delle più efficaci nell’alleviare il bruciore ed il dolore intenso. L’importante è non coprire o comprimere la zona ustionato per far si che il recupero della cute sia rapido e senza effetti indesiderati.

Se l’ustione ha avuto modo di intaccare lo strato cutaneo del derma siamo in presenza di una ustione di 2° grado ed in questi casi è sempre opportuno sottoporsi a visita medica necessaria per stabilire la reale entità del danno e procedere con un trattamento adeguato. Queste ustioni possono presentarsi come semplici, cioè molto simili a quelle di primo grado ma con tempi di recupero maggiori, o profonde, ovvero che interessano gli strati inferiori della cute. Quest’ultime richiedono tempi di guarigione molto lunghi e lasciano spesso delle cicatrici evidenti e non uniformi. Per tale motivo l’intervento di un medico ed il trattamento chirurgico diventano fondamentali al fine di rimuovere i tessuti necrotici ed eventualmente innestare nuovi tessuti sani nella zona ustionata. Le ustioni di 2° grado presentano spesso vesciche, le filittene, piene di liquido biancastro o trasparente che si assorbono dopo 7/10 giorni oppure si lacerano permettendo al liquido di uscire e alla pelle di riprendere il proprio naturale recupero.

Nell’ultimo caso troviamo le ustioni di terzo grado che rappresentano il grado massimo di danneggiamento della cute ed eventualmente degli strati sottostanti di tessuto adiposo e muscoli. Se l’ustione è di modeste dimensioni, spesso, non si avverte nemmeno il classico dolore con la pelle che si presenta biancastra e molliccia. Per le ustioni di terzo grado non vi è alcuna panacea fai date che possa porre rimedio ai danni dei tessuti e dunque diventa fondamentale trattare il problema attraverso intervento chirurgico.

Importante è inoltre la grandezza della superficie ustionata e la zona del corpo interessata. Se l’ustione riguarda parti estese del corpo o organi particolarmente sensibili come occhi o genitali o bocca, esofago e stomaco è necessario e indifferibile consultare un medico con urgenza prima di affidarsi a cure casalinghe. Sebbene le mucose della nostra bocca, così come altri organi, siano maggiormente resistenti agli sbalzi termici ed alle scottature, può capitare che le ustioni di questo tipo giungano a conseguenze poco piacevoli ed inattese. Nei casi dove non è necessario l’intervento medico, le scottature del cavo orale e degli altri organi deputati alla digestione richiedono solo molta pazienza e l’attesa di 5/10 giorni per una definitiva guarigione.

Le scottature di modesta entità non comportano nessun tipo di conseguenza anche se, non curate adeguatamente, possono favorire l’insorgenza di problemi di disidratazione oltre ad un abbassamento generale delle difese immunitarie e la possibilità di incappare in infezioni tra gli strati danneggiati della cute dove le naturali difese garantite dalla nostra pelle vengono meno. Solo nei casi più gravi possono verificarsi seri problemi di malfunzionamento del metabolismo corporeo che aumenta considerevolmente il catabolismo proteico ed adiposo inducendo nell’ustionato uno stato di denutrizione dove tendenzialmente, senza alcun intervento, può condurre a conseguenze importanti.


Fonti:

 

-          Tullio Cainelli, Alberto Giannetti, Alfredo Rebora, Manuale di dermatologia medica e chirurgica, McGraw Hill 2017.

-          Davide D’amico, Manuale di Chirurgia Generale. Piccin 2018.

-          Steven E. Wolf,Ustioni,University of Texas - SouthwesternMedical Center, 2018.

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