Le Cicatrici

Che cos'è il cheloide?

Che cos'è il cheloide e come si contrasta

Autore: Pasquale Ambrosio 01/03/21

Il cheloide è una cicatrice cutanea irregolare e caratterizzata dalla crescita incontrollata di tessuto fibroso oltre i margini della lesione iniziale. Il processo che determina queste formazioni è una crescita incontrollata dei fibroblasti che producono quantità eccessive di collagene che conferisce al cheloide la tipica consistenza. Nonostante molte delle cause rimangano poco chiare, è stata rilevata una maggiore predisposizione in alcune aree del corpo, come orecchie, addome e sterno; una maggiore incidenza in soggetti di origine africana, asiatica e ispanica; una predisposizione di tipo familiare.

Introduzione

La comparsa di un cheloide non è comune ma colpisce moltissimi soggetti e diventa comune in ambiti familiari dove c’è una predisposizione di fondo ed in gruppi etnici dalla pelle più scura. È uno dei peggiori inestetismi della pelle e quando si presenta in aree del corpo esposte comporta conseguenze importanti anche sotto il profilo psicologico.

Prendersi cura delle ferite è il primo passaggio per contenere la comparsa di cheloidi ed evitare che il problema evolva in forme che possono essere trattate solo tramite intervento chirurgico. Ad oggi sono presenti in commercio numerosi farmaci e prodotti capaci di invertire il processo di formazione del cheloide con risultati positivi, maggiormente nelle prime fasi.

Come si forma un cheloide?

Ad ogni lesione della cute, ed in generale di ogni tessuto dell’organismo, segue un processo biologico di riparazione finalizzato alla ricostruzione dei tessuti ed il ripristino della funzionalità originaria. In questo processo sono presenti 4 fasi ben distinte fondamentali per comprendere cosa si innesca nella formazione di un cheloide:

  • Fase emostatica

È la fase iniziale e caratterizzata dalla formazione del coagulo indispensabile per bloccare il sangue e costituire una prima rete di protezione.

  • Fase infiammatoria

In questa fase l’organismo attiva le difese contro possibili agenti patogeni esterni producendo grandi quantità di macrofagi incaricati di detergere la ferita.

  • Fase proliferativa

La fase proliferativa è caratterizzata dall’azione dei fibroblasti che, aumentando di numero, favoriscono la formazione di collagene e miofibrille. Il nuovo tessuto connettivo crea un effetto trazione nella ferita per avvicinare i margini e ridurne il volume.

  • Fase di maturazione

È la fase dove i processi di proliferazione si riducono e la ferita appare guarita seppur ancora ipopigmentata e fragile rispetto ai tessuti circostanti.

La formazione del cheloide si configura nella fase proliferativa ed invade la fase della maturazione implicando una continua proliferazione dei fibroblasti e di quelle strutture che ne caratterizzano la forma e la composizione. Il cheloide è da considerarsi un tumore benigno fibrocitario e nella sua formazione sono fondamentali:

  • Squilibrio nella produzione di cellule responsabili della cicatrizzazione
  • Prolungamento della fase proliferativa e persistente presenza di fibroblasti
  • Iperproduzione di fibre collagene
  • Produzione incontrollata di citochine
  • Iperproduzione di fattori di crescita

Cheloidi: le cause ed i fattori di rischio

I processi biologici che attivano la formazione dei cheloidi sono poco chiari e la loro formazione suscettibile di fattori di rischio ben definiti. In realtà, si conosce con certezza la tendenza alla recidiva dei cheloidi asportati ma nel processo iniziale convivono dubbi ed incertezze. In primis, i cheloidi possono comparire in soggetti con fattori di rischio in una zona ed in altre no; possono comparire in soggetti senza alcun fattore di rischio; possono comparire anche come conseguenza di patologie.

I maggiori fattori di rischio, nella comparsa dei cheloidi, sono:

  • Genetica
  • Appartenenza a determinati gruppi etnici (africani, ispanici, asiatici subequatoriali)
  • Adolescenza e fino ai 30 anni
  • Gravidanza o fasi successive al parto
  • Particolari zone del corpo (addome, sterno, orecchie, spalle)

Alla base della formazione dei cheloidi vi sono lesioni della pelle riconducibili a:


Cheloidi: diagnosi

La diagnosi è effettuata mediante esame obiettivo della cicatrice da parte del medico che stabilisce una diagnosi ed un trattamento accessorio. Le terapie ed i trattamenti sono concepiti in funzione della condizione della cicatrice e della proliferazione di tessuto. In alcuni casi i cheloidi possono crescere senza sosta generando peduncoli, soprattutto nell’area dei lobi delle orecchie.

È possibile predisporre una biopsia dei tessuti nel caso si sospetti di altre patologie connesse all’insorgenza del cheloide. Le patologie, o le condizioni, dove è comune la formazione di cheloidi sono:

  • Dermatofibroma
  • Neoplasie epidermiche maligne
  • Sarcoidosi
  • Malattia di Hansen o lebbra
  • Leishmaniosi cutanea
  • Neurofibromatosi


Cheloidi: i trattamenti per eliminarli

Il trattamento dei cheloidi non è semplice e soprattutto le tecniche non sono sempre risolutive. Il cheloide ha infatti una tendenza alla recidiva molto alta per cui, anche dopo l’asportazione chirurgica o il contenimento tramite farmaci, tende a ricomparire con maggiore vigore. In sostanza, i trattamenti possono essere suddivisi tra contenitivi o farmacologici, ovvero quei trattamenti con gel al silicone e corticosteroidi, e trattamenti chirurgici, orientati all’eliminazione del cheloide e alla formazione di una nuova cicatrice ben delineata.

I trattamenti più efficaci e diffusi sono:

  • Cerotti o gel al silicone
  • Farmaci ad uso topico
  • Iniezioni di corticosteroidi
  • Laserterapia
  • Carbossiterapia
  • Crioterapia
  • Radioterapia
  • Intervento chirurgico

Fonti

-          William W. Huang, Christine S. Ahn, Clinical Manual of Dermatology, Springer2020.

-          Tullio Cainelli, Alberto Giannetti, Alfredo Rebora, Manuale di dermatologia medica e chirurgica, McGraw Hill 2017.

-          Davide D’amico, Manuale di Chirurgia Generale. Piccin 2018.

-          Rei Ogawa, Total scar managment, Springer, 2020.



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